Andiamo a caccia di adrenalina con la Honda RC213V race replica

212 CV, pedigree di razza pura e una cupola di proiezione a 360°. Christie al lancio del nuovo capolavoro RC213V racing di Honda.

Dimenticatevi F1 e Serie A, se volete vedere dei fan incalliti e ben informati andate a un meeting della MotoGP. Fatevi una passeggiata tra gli stand e le corsie dei box, sentirete parlare tanto di rigidità torsionale quanto della grande vittoria di Valentino Rossi al GP di Valencia. Queste persone conoscono e amano le moto.

Ciò significa che il lancio di una nuova moto Honda è una notizia e il lancio di una nuova Honda sulla base della loro moto RC213V MotoGP, significa una pista piena di sorrisi più larghi di quelli di un vantaggio di due giri.

Queste sono moto davvero veloci e avreste bisogno di una strada pulita – e tanta – per sperimentare ovunque le sue prestazioni da 212 CV. Avreste anche bisogno di tasche molto profonde nella vostra tuta in pelle – la RC213V-S da 180.000 € è la moto da strada più costosa che la Honda abbia mai prodotto, ne stanno facendo solo una a settimana.

Pertanto avere la stessa visione che si può avere durante una corsa non è cosa facile – ed è il motivo per cui Honda ha chiesto a Newmedia Tecnologia Studio di trovare un modo per offrire ai giornalisti la reale sensazione di guidare la moto – senza far correre pericoli a loro o alla moto. Hanno concepito una spettacolare cupola geodetica alta otto metri con sei proiettori Christie Roadster HD20K-J (tecnologia 3DLP, risoluzione HD, 18000 ANSI lumen) per mostrare un video a 360º appositamente realizzato – creando la possibilità unica di sentirsi proprio come se si stesse spingendo la moto al limite delle prestazioni.

Diego De Anna, CEO di New Media, riprende il racconto; “Honda è una società tecnologica e innovativa e voleva un concetto innovativo da poter abbinare. Scegliere la proiezione a cupola ha permesso al nostro pubblico di essere più che dei soli spettatori – si trovavano davvero lì fuori su quelle strade, in sella a quella moto…”.
Tutti e i sei proiettori sono stati montati all’interno della cupola, a un’altezza di due metri, su strutture reticolari, cinque proiettavano sulla base della cupola e il sesto sulla cupola stessa, mediante miscelazione e deformazione per creare un’immagine trasparente su una superficie di proiezione di 300 mq.

Lo show si apre con una breve animazione creata dallo studio New Zeland, The Darkroom. Eseguita a risoluzione 3K e sull’intero formato della cupola, questo ha permesso di mettere gli spettatori saldamente in sella a una RC213V-S – facendogli provare quell’emozione viscerale di piombare tra le strade di campagna e dare gas. Poi, una volta rientrati alla normalità i livelli di adrenalina, il tre volte campione e pilota Marc Marquez ha offerto una visione esperta della moto e di cosa la rende così speciale.

Tutte le proiezioni sono state gestite con un Delta Media Server di 7th Sense e lo show master control system di Medialon – cablata per Ethernet – come Javier Ruiz, Direttore New Media Technology, ha spiegato: “la cosa bella dei proiettori Christie è che si integrano e interagiscono alla perfezione nel flusso di lavoro”.

“Inoltre, la luminosità e il contrasto dei proiettori è eccezionale, così come per quanto riguarda il rapporto lumen-peso, per cui Christie è probabilmente l’unico produttore con un prodotto che garantisce così tanta luminosità in un pacchetto così leggero. Questo contenitore chiuso ermeticamente sta anche a significare il minimo rumore – essenziale in set-up al chiuso come questo”.

Entusiasta per le lenti quanto i fan della MotoGP per un’impennata ben eseguita, Diego de Anna, CEO di New Media, ha sottolineato l’importanza di lenti di massimo livello. “Per questo tipo di evento coinvolgente la qualità della lente è fondamentale perché bisogna concentrarsi sia sul centro di una superficie curva che sui bordi. Ciò significa non uno ma cinque mix, non è facile da realizzare. Con le lenti Christie da 1.2 ci si può concentrare sul centro, sui lati e ottenere una perfetta correzione polare”.

Ma l’ultima parola spetta probabilmente a Carlo Fiorani di Honda…

“La verità è che le proiezioni erano incredibili e sono rimasto molto colpito dalla qualità e dal coinvolgimento raggiunto. Sentivo che stavo guidando la moto…”.

Non c’è complimento migliore.

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